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tenendo per certo che costui non era legato per altro fatto; non impaurito miga, anzi pensando subito alla di lui salute e all’onor della donna, fatto buono animo, da lui se ne andò, e scansato tutti quelli che gli erano intorno, se li mise addosso colle pugna, e senza fargli molto male, fe le vista di dargliene un carpiccio de’ cattivi. E mentre ch’e’ lo percoteva, e’ gli teneva detto continuamente: Ladroncello da mille forche, schiavo poltrone, che non so come questo tuo padrone e Iddio insieme, i quali tu hai tante volte bestemmiati e maladetti, ti sostengano in vita, che hai avuto tanta faccia che tu mi rubasti iersera le pianelle sin della stufa; ma non ti curare, chè tu stai non già come tu meriti, perchè assai più ti si converrebbe una prigione fra un monte di ladri par tuoi, che stare su per le piazze fra tanti uomini dabbene: ma io ho speranza, che se questo gentiluomo fa quello che e’ dee, ch’egli non ci andrà guari, che avrai parte del pagamento delle tue ladroncellerie. Tolto Barbato dalla grande astuzia del valente giovane da ogni sospetto, rimenato a casa Mirmece, e avutolo a sè, gli perdonò liberamente, come quelli che poco stimava tutte l’altre ingiurie anno quelle