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libro settimo 165

penetrava insino alle midolle: e aveva un maladetto costume, ch’egli mi feriva sempre nella destra coscia, e in un luogo stesso, sicchè mi vi ruppe la pelle di sorte, che mi vi si fece una gran piaga, anzi una fossa, o per dir più il vero, una finestra, la quale, avvegnachè del continuo grondasse sangue, egli non restava di ritrovare con quel bastone; ed inoltre, egli mi caricava sì sconciamente con quelle legne, che tu avresti detto: a costui non pare por la soma ad un asino, ma ad un liofante. E se per mia mala sorte la soma pendeva in su un lato, dov’egli dovea da quel canto ch’ella cadea levarne qualche pezzo di legne, o pareggiarla colle spalle, egli vi metteva delle pietre, e cresceva la soma quelle poche libbre. Nè era anco contento dopo tante mie fatiche del soverchio peso di quella soma, ch’ogni volta che noi passavamo un certo fiume, per non si bagnare i piedi, egli mi saltava in groppa: picciolo soprassello davvero a tanto peso. E se per disgrazia, camminando sopra della ripa, che era sempre piena di fango, io sdrucciolando cadeva; essendo l’ufficio d’un buon vetturale porgermi la mano, alzarmi col capestro, sollevarmi colla coda, o levare una parte della soma sino a che io mi rizzassi, egli, poveretto a me, senza aver cura ch’io fussi stracco o carico, non solo non mi porgeva aiuto veruno, ma cominciandosi dal capo, anzi dalle orecchie, tutto mi pestava colle mazzate, insino a tanto che quelle percosse in luogo d’aiuto mi facevano sollevare. Il medesimo mi ordinò eziandio questo martorio: egli prese certe spine, di quelle che portano in sulla punta il veneno, e strettele così insieme con non so che legaccio, alzatomi la coda, e’ mi ve le legò sotto; chè sapeva il tristo, che come io mi crollava, io le moverei sì, ch’elle mi darebbon mille trafitte: sicchè io mi trovava, come si dice, fra l’uscio e ’l muro; imperocchè, s’io per voler fuggire mi metteva a correre, quelle punture aiutate dall’impeto mio mi ferivano più profondamente; e se divenuto paziente del primo dolore, io mi voleva fermare, io era sforzato a correre dalle