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libro settimo 157

fusse ferito e morto. Ed io con una mia astuzia furatomi loro, a fatica solo me ne usci’ della bocca di Plutone; e l’astuzia fu questa: io presi una veste da donna tutta piena di frappe e di fiocchi, e misimi in capo una rete, e calza’mi un paio di calze bianche pur da donna, e ricopertomi e nascostomi l’altrui sesso, mi posi a sedere in su uno asino, che era carico di certe spighe d’orzo; e così mi misi a passare per mezzo delle schiere de’ nimici: i quali pensandosi (perciocchè le gote senza aver segno alcuno di barba sembravano quelle d’una verginella) che io fussi una guidaiuola d’un asino, mi lasciaron passare liberamente. Ma io non per questo feci vergogna o alle mie virtudi o alla gloria paterna; anzi, fra tanti sospetti trovandomi, e nel mezzo di tanti soldati, ricoperto sotto l’abito altrui, e ville e castelli assaltando, solo soletto m’andai rubacchiando le spese per la strada. E scinti i panni, cacciò quivi nel mezzo duemila ducati, e soggiunse: Questi sieno per mancia, anzi per la bene entrata del vostro collegio, al quale io mi offerisco del continovo per fidissima guida: le quali offerte quando voi non recusiate, io vi prometto che questa casa, la quale al presente è di pietra, in breve tempo diverrà d’oro massiccio. Veggendo questi pessimi ladroni il grandissimo presente, e udendo le magnifiche e grandi promesse, senza pensare più altro, tutti d’accordo ad una voce lo fecero lor capitano: e ritrovata subito una miglior veste, e fattili spogliare quei ricchi stracci, onorevolmente lo rivestirono. Il quale, poichè li ebbe basciati con una gran festa tutti ad uno ad uno, essendo già ordine da cena, fu messo in capo di tavola; e in quella guisa con assai vivande e con agiati bicchieri fecero allegrezza della creazione del novissimo Principe. E ragionando, mentre che e’ cenavano, or l’uno or l’altro, come accade, e del fuggir della giovane, e del mio menarnela, egli intese della crudel morte alla quale ci avevano destinati. E domandato dove fusse la fanciulla, e fattosi menare dov’ell’era, e vedutola carica di legami, col naso arricciato, come chi l’altrui opere di-