Pagina:L'asino d'oro.djvu/168

152 dell'asino d'oro

trovar questo furto, e s’e’ volevano, e come e’ volevano investigare i malfattori, per venirvi poi a ragguagliare, secondochè voi mi avevate imposto, d’ogni cosa. Laonde io intesi che non so quale Agnolo, non con dubbj argomenti, ma con ragioni probatissime, per voce di tutto il popolo, e come cosa notoria, era incolpato di questa preda: e dicevano che egli aveva pochi dì innanzi finte certe lettere di raccomandazioni a quel Luppatino, e perciocchè egli l’aveva trovato di buona pasta, egli era fatto suo grande amico; e che egli era stato ricevuto in casa, e tenuto fra i più intimi familiari; e che per aver cagione di dimorar quivi molti giorni, acciocchè egli potesse considerar ben le serrature delle porte, e in qual luogo costumava di tenere Petronio gli arnesi suoi, e gli dava ad intendere essere innamorato di non so che fante che era in casa; e che la medesima notte in sul dar della battaglia, egli s’era fuggito in su un cavallo buono, che egli teneva in casa, e mai poi non s’era lasciato rivedere; e che egli era stato trovato un suo servidore nella stalla, il quale era stato messo in prigione, perchè egli confessasse le ladroncellerie di questo suo padrone; e che il dì dipoi egli era stato tormentato con tanti martorj, che egli era mancato poco ch’e’ non si fusse morto; ma che egli non aveva mai confessato cosa del mondo; e che egli erano stati mandati nella patria di quell’Agnolo alcuni, che, ricercandolo, lo facessero pagar le pene dello error suo. Mentre che costui narrava tutte queste cose, io non poteva fare che io non mi dolessi amaramente, facendo comparazione di quella amica fortuna del beato Agnolo alla presente disgrazia dello infelice asino: e però giudicava, che non sanza cagione avevano finto quegli antichi uomini di quella prima dottrina, e detto che la Fortuna era cieca, e senza segno di occhio veruno; la quale dona sempre i beni suoi a’ più pessimi uomini e a quegli che non li meritano, e fuor d’ogni sano giudicio s’elegge per amici coloro i quali, ogni volta ch’ella gli vedesse discosto, dovrebbe fuggire: e quello che è