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libro sesto 139

ponga alcune fascine della cadente soma; ma tu facendo le vista di non lo udire, camminerai a tuo viaggio: nè vi andrà guari dopo questo, che tu arriverai al morto fiume, al cui passo è preposto il vecchio Carone, il quale subito ti chiederà il passaggio; imperocchè egli con picciola barchetta varca tutti i passeggieri: sicchè, come tu puoi comprendere, l’avarizia vive nel regno de’ morti, nè Carone nè quel grande Iddio fanno cosa alcuna senza premio: e morendo un poverello, gli fa mestiero di cercare danari per pagar questo passo; e se per disgrazia egli non avesse così in pronto la moneta, nessuno lo lascerebbe finir di morire. Adunque degli due quattrini che tu porterai, dara’ ne uno per tuo passaggio allo squallido vecchio; ma in questa guisa: cioè, che egli di sua mano lo pigli della bocca tua. E mentre che tu passerai per lo pigro fiume, un morto vecchio e puzzolente, notando per quelle onde, alzando ambe le mani, ti pregherà che tu sia contenta prenderlo entro alla barchetta; ma non ti lasciar muovere alla non lecita pietade. Nè avrai gran fatto camminato, posciachè sarai smontata del picciol legno, che tu troverai certe vecchie tessitrici, le quali ti pregheranno che tu sia contenta di aiutar loro un poco a tessere una tela ch’ell’hanno in sul telaio; e questo manco farai, perciocch’egli non ti è permesso toccar quella tela per cagione alcuna. E tutte queste trappole e questi inganni ti avverranno, la mercè di Venere, a cagione che tu ti lassi trar di mano una di quelle stiacciate: nè pensare che così fatta perdita sia da non essere stimata molto; perciocchè perdutone una, e’ te ne seguirebbe la perdita di questa luce: e la cagione è, che egli sta sempre innanzi alla soglia del palazzo di Proserpina un fortissimo cane a far la guardia alle vacue stanze del gran Plutone; il quale con rabbiose zanne, ancorchè indarno, cerca mettere paura a quegli uomini, che essendo morti non sono capaci d’altro male. Il cui furore affrenando con una di quelle cofacce, egli agevolmente ti lasserà passare: e così te ne verrai al palazzo