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libro sesto 135

rene acque colla tua miserrima morte; nè muovere eziandio gli stanchi passi contro a quelle formidabili pecore di quel bosco, insino a tanto che l’acqua dell’oceano non avrà cominciato ad intepidire i raggi del cadente sole: perciocchè allor che egli ugualmente distando dalle sue onde con maggior forza ne fiere, elle sono usate uscir fuori, cacciate da una rabbiosa furia, e con acute corna e dura fronte e avvelenati morsi incrudelire in danno de’ mortali; ma posciachè il sole sarà vicino al suo albergo (essendo stata nascosta sotto quel platano, che tu vedi là, il quale meco insieme bee l’acqua di questo fiume), perciocchè le bestie, per la serenità dell’aura di questo fiume rinfrescate alquanto, avranno un poco addolcito il rigido animo, tu te ne potrai uscir fuori: e ricercando tra le frondi del bosco ivi vicino, ritroverai alcun bioccolo dell’aurea lana, i quali ad ogni passo rimangono attaccati su per li sterpi e per li pruni. E avendo insegnato in questa guisa la gentil canna alla povera Psiche la sua salute, ed ella avendo con gran cura osservato le sue parole, nè mancando di far quanto vi si conteneva, con agevol rapina empiutosi il grembo di quella lana, a Venere ne la portò. Non potè perciò il pericolo della seconda fatica acquistar fede alla seconda testimonianza, anzi con turbato ciglio ridendo, tutta veleno le disse: Ancorchè adesso egli non mi sia nascosto lo adulterino autore di questa impresa, contuttociò io voglio fare al presente certissima pruova se tu se’ di così forte animo e di tanta prudenza, quanto le altrui forze ti fanno mostrare. Vedi tu là in sulla sommità di quello altissimo monte, cinto di grandissime ripe, il negro fonte dal quale piovono quelle oscurissime acque, le quali rinchiuse nel profondo della valle che gli è vicina, corrono per la Stigia palude, e nutrono il picciol fiume Cocito? Prendi questa brocca, e portalami piena dell’onde interiori di quella fonte. E così dicendo, le diede un vaso lavorato a tornio, che era di finissimo cristallo; e minacciandola di più aspre fatiche, s’ella non la portava, le diede com-