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libro quinto 121

vidi quello figliuol di Venere, quello stesso Cupido bellissimo di tutti gl’Iddii dolcemente dormirsi; e mentre che io commossa dalla subita vista di tanto bene, e alterata dalla soverchia copia di sì grandissimo sollazzo, io combatteva colla carestia del godermelo (o crudel Fortuna!), la invida lucerna schizzò una importuna gocciola d’olio caldo sopra d’una delle sue spalle; per lo cui dolore egli subitamente risvegliatosi, e di arme e di fuoco armata veggendomi, disse: Tu, che dunque ardisci tanta crudeltà, partiti subito del mio letto, e pigliati le cose tue, ed io mi prenderò la tua sorella (e nominotti per lo tuo proprio nome) per mia cara donna: e detto questo comandò a Zeffiro subitamente, che me ne portasse fuor de’ termini della casa sua. Nè avea Psiche finito appena questo parlare, che la pazza sorella, agitata da’ furiosi stimoli delle false nozze, e da una crudele invidia, che di continovo la rodeva, infinto non so che menzogne, e dato ad intendere al marito, ch’avea inteso non so che romore della morte del padre, d’indi partitasi, se ne montò in su una nave, e dato de’ remi in acqua, il più tosto che potè se ne venne al bramato scoglio. E tratta dalla falsa credenza, sanza guardare che vento si traesse: Prendi, dicendo, o Cupido, quella mogliera che a te solo è convenevole; e tu, Zeffiro, ricevi la tua padrona: si gittò giù di quel sasso; nè ebbe tanta grazia, che almeno così morta ella arrivasse al desiderato luogo; imperocchè lacerando e stracciando le sue membra su per quei taglienti sassi, seminò le sue interiora per quelle balze, e fu pasto delle rapaci aquile e degli altri simili uccelli: e cotale fine ebbe la cieca invidia e la folle speranza della maligna sorella. Nè indugiò lungo tempo la vendetta di quell’altra; imperocchè Psiche con incerti passi arrivata alle sue case, e indottola colle medesime fallacie nella medesima speranza, ella le fece fare un medesimo fine. Non lasciava in questo mezzo Psiche alcuna parte del mondo, che ella non ricercasse, per vedere se potesse il suo caro marito ritrovare, il quale, per la do-