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libro quinto 105

in mezzo a’ dolci abbracciamenti, dai luogo al tuo dolore? Governati oramai come ti piace, e ubbidisci all’animo tuo chieditor de’ tuoi danni; e ricordati almeno delle mie amorevoli parole, quando, benchè tardi, ti pentirai di questi tuoi folli pensieri. Allora ella con pieghevoli parole e con dolci lusinghe, e dimostrando di voler morire se egli non le consentiva ch’ella potesse mirar le sue sorelle, confortarle, abbracciarle, baciarle, e ragionarsi con loro, fece in modo ch’egli fu forzato a voler quel che voleva la sua nuova donna: e soprappiù le concesse ch’ella donasse lor quella quantità d’oro, di perle, di gioie e d’altre robe, ch’ella volesse. E poscia infinite volte l’ammonì, assai sovente la minacciò, molte volte la pregò ch’ella non fusse sì sciocca, ch’ella mai si lasciasse persuadere dal loro pernizioso consiglio, ch’ella ricercasse della forma del marito; e mossa da questa sacrilega curiosità, non si gettasse da lei stessa dal monte di tanti innumerabili beni nel profondo di tutte le miserie, e privassesi de’ congiugnimenti del suo caro marito. Posciachè Psiche lo ebbe ringraziato infinite volte, già tutta divenuta lieta, li disse: Prima muoia io, il mio dolce consorte, ben mille volte, ch’io mai perda la tua dolce compagnia: io ti amo, io ti adoro, e sii chi essere ti vuoli, io ti voglio ben come all’anima mia, nè con esso Cupidine ti cambierei: ma d’un’altra cosa ti vo’ pregare ancora, che tu comandi a quel tuo sergente Zeffiro, che in quella guisa ne conduca qui le mie sorelle, ch’egli ne condusse la tua mogliera. E appiccandogli certi confortevoli baci e saporiti, e con dolci abbracciamenti stringendolo, e colle dilicate membra accostandoseli, aggiunse queste così fatte carezze: Mia dolcezza, mia contentezza, marito mio, anima soave della tua Psiche. E offertoli le dolcezze dell’ultima mensa di Venere, così vinse lo innamorato Amore, ch’egli, ancorchè malvolentieri, tutto lieto le promise ciò ch’ella addomandava. E mentre che egli fra le materne dolcezze si stava, accortosi che l’Aurora voleva lasciar solo il suo Titone, egli si tolse delle