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LIBRO QUARTO 87

tornassimo per l’altra soma, ed io in quel mentre (la qual cosa era molto necessaria) resterei, finchè ritornassero, sulla porta della casa, per ispiare se alcuno movimento nascesse; immaginandomi infra me, che la figura di quell’orsa sarebbe stata troppo buona a tenere in tremore, se alcuno della famiglia di casa per avventura si fusse desta. Chi sarebbe mai stato quello, sia pure audace quanto vuole e senza paura, che per lo sozzo aspetto di sì gran bestia, e di notte massimamente, che non si fusse messo a fuggire, e stangato ben l’uscio, tremando e spiritando di paura, non si fosse rinvolto entro alla coltrice ben volentieri? Avendo noi con prudente consiglio ordinato tutte queste cose, egli ci accadde un fine assai lontano da quel che noi pensavamo: imperocchè, in mentre che io così sospeso aspettava i compagni che ritornassero, un fante di casa, il quale, per lo strepito ch’egli aveva udito, s’era desto, se ne venne pian piano a dove noi eravamo, per vedere che questo dir volesse: e veduto quella bestia andar per casa a suo piacere, e aver fatto sì grandissimo danno, cheto cheto diede volta addietro, e andossene a raccontare agli altri tutto quello ch’egli aveva veduto. Ne vi andò guari, che la casa s’empiè tutta di uomini, di torchj, di fiaccole, e di lucerne, sicchè le tenebre spariron via: nè vi fu alcuno fra tanta gente, che venisse senza arme, ma chi con istanghe, altri con lance, molti con ispade ignude; e in un tratto presero tutti i passi. Nè bastò lor questo, che fatti venire alcuni di quei cani da caccia con grandissimi orecchi e arricciati gli peli, gli aizzavano contro a quella bestia. Allora io mentre che ancor bolliva quel primo tumulto, preso così pian piano la via dell’uscio, me ne uscii di casa; e nascondendomivi dopo, vidi Trasilione resistere così valentemente a quei cani, che ancorachè egli si vedesse esser giunto allo estremo della sua vita, e’ non si dimenticava del comune nè del particolare onore, nè della pristina forza. Ed essendo già nelle fauci di Cerbero, faceva cose da non le credere; e ritenendo quella