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Di M. Pietro Andrea Matthioli. |
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breve, et succinto, del modo di distillare le
acque dalle herbe, et da i lor fiori. Imperoche
più particolarmente dichiararemo il tutto di
sotto dove metteremo le figure de i lambicchi,
et de Fornelli loro. Però dico, che le acque
lambiccate con le Campane di Piombo
si debbono del tutto tralasciare, et mettere in
uso quelle, che si fanno nel bagno. Imperoche
se secondo che scrive Galeno, le acque
fredde delle fontane che scorgono per canali
di Piombo sono così nocive, che fanno la disenteria
à chi continua di bere, tanto maggiormente
possono nuocere quelle, che si
lambiccano con lambicchi di Piombo, che
con la caldezza, et accutezza loro ne radono
la sustanza, et ne la riportano seco convertita
in biacca, la quale si connumera trà li veleni.
Mà dovendo dire ancora di quanto spetta di
sapere intorno alle facultà dell’acque lambiccate,
è da sapere, che hanno le virtù medesime,
che le piante da cui si distillano, mà non però
sono così virtuose, come le piante stesse. Perciò
che nel distillarli si svanisce non poco
delle più sottili parti loro, le quali si perdono,
et se ne vanno in fumo. Et però i Medici, che
fanno molto ben questo, usano più volontieri
nel curare le dicottioni, che le acque distillate
vedendosi manifestamente, che nelle dicottioni
si gusta, et si sente più il sapore, et l’odore
delle Piante, delle Radici, de Semi, et de
Fiori che nell’acque distillate. Mà perche le
dicottioni non piacciano ugualmente à tutti
li amalati, come fanno le acque distillate si
devono però più presto usare le acque, che le
dicottioni, dove desideriamo con bevande
più grate fare li amalati più pronti à obbedi-