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Modo di distillare le acque |
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ron poco, che il vapore dell’herbe non possino
più corrompere il Piombo, ne farlo diventar
Biacca. Ne si maravigli alcuno, se dalli
acuti vapori delle piante si corrompa la superficie
del Piombo, et diventi Biacca scrivendo
Dioscoride, che la Biacca si fà di lamine
di Piombo poste sopra una graticola di
Canne sopra un vaso di Aceto à pigliarne il
vapore. Il che non si vede, nè si gusta in quelle
acque, che si lambiccano nel bagno dell’acqua
calda con i vasi di vetro. Imperoche gustandoli
si sentono amare, et acute, secondo
che sono le herbe da cui si distillano. Oltre à
ciò non vi si sente dolcezza veruna, percioche
da i lambicchi di vetro non pigliano ne
odore, ne sapore accidentale veruno. Quelle
poi che si lambiccano per la vesica (che così
chiamano quello instrumento di rame stagnato
con il quale fanno l’acqua vite) sono
ancora molto migliori, che quelle che si fanno
con i lambicchi di Piombo, perche il fuoco
del Fornello bollendo l’herbe nell’acqua
non le può abbrucciare, ne dar loro odore di
fumo. Ma con tutto ciò non hanno in se la
pura qualità delle piante loro, per la mistura
che hanno dell’acqua commune, con la quale
li pongono nella vesica, la quale suffoca, et
indebolisce le facultà loro: et però quelle, che
si fanno con il calore dell’acqua del bagno, et
con quello del suo vapore portano la palma,
et vincono di bontà, di chiarezza, d’odore, et
di vapore tutte le altre in qualsivoglia altro
modo distillate, et massimamente quelle più
dell’altre lo dimostrano, che si fanno d’herbe
calide di propria natura. Et questo potrà bastare
per uno universale avviso, quantunque