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8 Modo di distillare le acque

ron poco, che il vapore dell’herbe non possino più corrompere il Piombo, ne farlo diventar Biacca. Ne si maravigli alcuno, se dalli acuti vapori delle piante si corrompa la superficie del Piombo, et diventi Biacca scrivendo Dioscoride, che la Biacca si fà di lamine di Piombo poste sopra una graticola di Canne sopra un vaso di Aceto à pigliarne il vapore. Il che non si vede, nè si gusta in quelle acque, che si lambiccano nel bagno dell’acqua calda con i vasi di vetro. Imperoche gustandoli si sentono amare, et acute, secondo che sono le herbe da cui si distillano. Oltre à ciò non vi si sente dolcezza veruna, percioche da i lambicchi di vetro non pigliano ne odore, ne sapore accidentale veruno. Quelle poi che si lambiccano per la vesica (che così chiamano quello instrumento di rame stagnato con il quale fanno l’acqua vite) sono ancora molto migliori, che quelle che si fanno con i lambicchi di Piombo, perche il fuoco del Fornello bollendo l’herbe nell’acqua non le può abbrucciare, ne dar loro odore di fumo. Ma con tutto ciò non hanno in se la pura qualità delle piante loro, per la mistura che hanno dell’acqua commune, con la quale li pongono nella vesica, la quale suffoca, et indebolisce le facultà loro: et però quelle, che si fanno con il calore dell’acqua del bagno, et con quello del suo vapore portano la palma, et vincono di bontà, di chiarezza, d’odore, et di vapore tutte le altre in qualsivoglia altro modo distillate, et massimamente quelle più dell’altre lo dimostrano, che si fanno d’herbe calide di propria natura. Et questo potrà bastare per uno universale avviso, quantunque