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Istruzioni generali.


Obblighi del padrone di casa.

Quando si vuol dare un pranzo, si deve evitare di riunire persone che fra loro non si veggano di buon occhio, o che siano troppo disparate per condizione sociale, e per educazione: e nemmeno debbono invitarsi alla stessa mensa uomini di vedute opposte, e di natura facili ad accendersi, specie se trattasi di opinioni politiche; poichè, o li forzereste a serbare un contegno contrario al loro carattere, o, senza volerlo, sareste causa d’ire e di calorosi diverbi.

Fare aspettare lungamente i convitati dopo l’ora fissata per il pranzo, perchè non è giunta l’una o l’altra persona, è offendere gli astanti in onore degli assenti, i quali dal canto loro potrebbero esser trattenuti da motivi urgenti. La dilazione al pranzo sarebbe tuttavia scusabile ove si trattasse di fare onorevole accoglienza a distinti viaggiatori, aspettati in quel dato giorno, senza però conoscere con precisione l’ora del loro arrivo, giacchè in tal caso gl’invitati sarebbero già avvisati del probabile ritardo.

Nel destinare i posti ai convitati, procurerete, con delicato accorgimento, che le signore siano frammiste ai signori, onde nessuno possa credersi negletto, o meno favorito.

Non mettete mai in soggezione i commensali facendo pompa di un lusso esorbitante; e neppure deludetene l’aspettazione con un’eccessiva parsimonia, che potrebbe passare per gretteria.

Eccettuato il caso di persone alquanto timide, che vogliono essere incoraggiate a mangiare e bere, con qualche facezia, il padrone non devo insistere perchè i convitati mangino o bevano più di quello che il loro stomaco comporta, nè dar segno di accorgersi dell’altrui disappetenza, so non alla sfuggita, e appena per dimostrare che egli è più premuroso degli