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276 | l'arte della cucina. |
806. - Sciroppo di cedro.
Prendete 3 limoni di giardino e toglietene tutta la polpa interna, senza spremerla, nettandola però dai semi e dalle pellicole. Tagliate sottilmente, a striscioline, la buccia di uno dei limoni e mettetela al fuoco con un bicchiere d’acqua da tavola. Quando avrà bollito un poco, levate la buccia, versateci la polpa dei limoni, e lasciate bollire finche lo sciroppo sia cotto, la quale cosa si giudica dalla perla che fa bollendo, come pure dal colore dorato che acquista.
Conservatelo in un recipiente di vetro, e scioglietelo nell’acqua fresca a piccole dosi per beverlo.
807. - Sciroppo di fragole.
Lo farete come quello di lamponi descritto al Num. 805, sostituendo a questi un’egual quantità di fragole.
808. - Sciroppo di agresto.
Pigiate in un catino la quantità di agresto che vi occorre; passatelo per lo staccio, indi filtratelo attraverso un sacchetto di flanella, raccogliendo il succo in un vaso di vetro, o di terraglia.
Preparate intanto e chiarificate bene uno sciroppo semplice di zucchero, (2 chilogrammi di zucchero per ogni litro di acqua), aggiungete per ogni litro di sciroppo ottenuto 3 ettogrammi del succo di agresto suddetto; fate bollir nuovamente sino a che il liquido abbia preso una certa densità, e finalmente lasciate freddare lo sciroppo onde riporlo in bottiglie.
809. - Sciroppo di aceto.
Mettete in un vaso di vetro tanti lamponi quanti ve ne possono entrare, senza spremerli, e versatevi sopra dell’ottimo aceto, fino a coprirli intieramente.
Dopo 5 o 6 giorni d’infusione, rovesciate il contenuto del vaso su di uno staccio, e comprimendo il frutto fatene colare, insieme con l’aceto, tutto il succo.
Raccolto poi il liquido in un adatto recipiente, lasciatelo riposare alquanto, onde si chiarifichi; poscia aggiungetevi tanto zucchero quanto è il doppio del suo peso, mettetelo al fuoco a bagnomaria, e lasciate cuocere sino a che lo sciroppo sia convenientemente denso.