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umidi di grasso. 163

ora su fuoco di brace, rivoltando i beccaccini quando siano rosolati da una parte, e salandoli a mezza cottura; poscia togliete dalla teglia un poco di unto, colandolo in una padella; fatevi friggere 8 fette di pane, accomodatele in un piatto, e collocate sopra ogni fetta un beccaccino. Finalmente, versando nella teglia un bicchiere di vin bianco, l’unirete al rimanente dell’unto, lasciando cuocere per 5 minuti; poi colate l’intinto sui beccaccini a traverso uno staccio e servite caldo.

472. - Beccaccini alla lombarda.

Fate cuocere i beccaccini nel modo sopra indicato: ma invece di recarli in tavola con fette di pane fritto, serviteli accomodati in mezzo ad una polenta di formentone, che sia alquanto soda.

473. - Beccaccini in diverse maniere.

Quando i beccaccini non sono tanto piccoli, si posson cuocere nei vari modi indicati per le beccacce, ai Num. 469 o 470.

474. - Pivieri alla cacciatora.

Fate rosolare in una cazzaruola con burro e poco sale i pivieri; aggiungetevi poscia la salsa Num. 136, che non avrete però fatto bollire a parte, e lasciate così finir di cuocere su fuoco moderato.

Molte sono le specie dei pivieri: ma quello dorato ha la carne di un sapore più squisito, e perciò è generalmente più ricercato dai cuochi che non quelli di altre specie.

475. - Tordi in salmì.

Regolatevi in tutto come è stato già detto per le beccacce al Num. 469.

476. - Tordi ed altri uccelli con le olive.

Bisogna premettere che i tordi di montagna sono i migliori, avendo la carne assai succulenta e profumata del gusto del ginepro, di cui si cibano. La stagione più propizia per mangiarli, dunque, è verso la fine dell’autunno, e nell’inverno assoluto. Per cucinarli bene con le olive si adopra il seguente modo:

Rosolate i tordi in cazzaruola con olio, alcune foglie di salvia e qualche fettina di prosciutto; sale e pepe. Quando saranno coloriti, aggiungete un pezzo di burro e bagnateli con brodo, ag-