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38 PARTE PRIMA

Sotto la linea della classe IV. vi sono le tre monete che prendiamo a descrivere.

N. 1. Testa di Cerere , coronata di spighe, rivolta a destra. )( Vittoria in quadriga che a gran corsa va verso destra: sotto la quadriga l’epigrafe ROMA: nell’esergo un S seguito da quattro palle.

N. 2. Tetrobolo. La testa medesima della moneta precedente con le palle del valore all’indietro. )( Giove in quadriga con fulmine nella destra e le briglie nella sinistra corre a destra : sotto la quadriga l’epigrafe ROMA : nell’esergo è ripetuto il segno del valore.

N. 13. Quincunce o pentobolo. Testa laureata forse d’Apollo : dietro la testa un P di forma arcaica. )( I dioscuri a cavallo armati d’asta, coperti il capo di pileo, con clamide portata indietro dal vento corrono a destra: sotto a’ cavalli l’epigrafe ROMA: nell’esergo le palle delle cinque oncie.

Parte destra della tavola.


N. 1. È la moneta rappresentata sotto il n. 15. della tavola precedente che è la V. delle Incerte. In questa la genuinità e lo stile vincono i pregi di quella. Nella parte superiore del rovescio v’è la L arcaica in luogo di quella specie di caduceo.

N. 2. Sestante. Appartiene alla tavola terza della classe seconda. L’ abbiam fatto disegnare con l’epigrafe e senza.

N. 3. Oncia legata col precedente sestante così scritta, come non scritta.

N. 4. Asse. È posto qui come varietà ed emendazione dell’asse della tavola V. Classe III. La varietà è nella lettera : l’emendazione è nel segno della libra scolpito sul ventre del cantaro.

N. 5. Dupondio. È una bella varietà del dupondio rappresentato alla tavola X. Classe III. Su questa faccia v’è scolpito  : su la opposta una . La spina che ferma la ruota nell’asse, intorno a cui s’ aggira, è qui rilevata nel diritto e nel rovescio per tal modo, che vale a dissipare ogni dubbio su la natura e l’uso di questo arnese, che non è se non una ruota.