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RAGIONAMENTO 99

chiaro nelle due monetine de’ numeri 7. e 8., singolarmente nella iscrizione, che in una leggesi tutta intera, nell’altra in monogramma. Noi le vediam venire non di rado dagli apennini etruschi, come le sei precedenti; ma nel bujo di quella epigrafe, in cui nascondesi forse la vera loro patria, confessiamo di non sapervi penetrare.

Le Tavole VII., VIII, e IX. contrapongono alla ruota cortonese due ancore tra loro alquanto diverse, ad una delle quali accoppiasi la sillaba . È stato il Lanzi che ne ha guidati a rinvenire il perchè di cotali ancore nelle parti d’Etruria che più dal mare si allontanano; e dove meno cotali istromenti sì adoperano. Sospettava egli che l’ancora co’ suoi angoli formi anche le lettere v ed . Ma un tal dubbio potrebbe accostarsi a certezza, se in luogo di due lettere imaginate a stento, si prendesse l’ancora per una lettera sola; anzi neppure per lettera, ma per simbolo di lettera, e precisamente della prima tra le due, che veggonsi scolpite vicine ad essa nella Tavola IX. L’ancora non sarebbe in tal guisa se non un , e questo la iniziale di Chamars o Chamers antico nome di Chiusi.

Testè discorrevamo di tre Arezzi tra’ più elevati monti d’Etruria; ma se vale l’autorità di Plinio, anche i camerti etruschi ebbero una doppia sede, e i secondi furon detti col meno antico vocabolo clusini novi, i primi clusini veteres. Dopo ciò che abbiam detto su la trasformazione della voce Velatri e della pluralità delle città italiche di quel nome, vana cosa qui per noi sarebbe il rintracciar le ragioni del mutamento del nome Chamars e il propagamento de’ camerti per la Sabina, l’Umbria, l’Etruria e perfino nella Sicilia, nelle quali diverse provincie truovansi città di questo nome. Trasandiamo i confronti geografici per fermarci ne’ numismatici. Le due zecche aretine si dierono a conoscere l’una diversamente dall’altra con la diversa insegna del cantaro e dell’anfora senza piede. Ora posto che l’ancora sia il simbolo de’ camerti etruschi, se costoro, come gli aretini avesser voluto distinguere ancora da ancora, non l’avrebbon potuto fare con eguale facilità, perchè non sono varie le forme delle ancore al pari di quelle de’ vasi. Guardisi contuttociò alle due Tavole VIII. e IX. e si vedrà, che le due ancore non sono in tutto tra loro eguali; mercechè la prima ripiega il doppio corno in un angolo che potrebbe dirsi acuto, la seconda invece lo incurva ad angolo ottuso.

Pur tuttavia quasi una tale distinzione non fosse bastevole, la seconda zecca volle aggiunta all’ancora la sillaba . Quando qui non vi fosse che una lettera sola, noi non la riguarderemmo come iniziale del nome di città, ma la porremmo nel novero delle altre lettere solitarie, che abbiamo incontrate nelle serie precedenti. Nel luogo dove siamo, nelle terre cioè in cui anche i camerti hanno stanza, non sappiamo tenerci in forse, e diciamo liberamente, essere questa la prima sillaba del nome Chamars impressa quivi da’ camerti nuovi a meglio differenziarsi da’ camerti antichi.