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gina; benchè in buona parte da loro stessi ne vennero a perfetta cognizione. Perchè mostrando loro le lettere di Aldo impresse in tale carta, e ragionando dello stampare libri, intesero assai più oltre di quello, che dicevamo, niuno di noi essendo molto esperto nè dell’una nè dell’altra. Essi di subito fecero congettura come si potessero fare cotali arti: e perchè scrivevano per addietro in pelli, in scorza ed in papiro, tentarono subito di fare la carta e stampare. Nè riuscendo bene a principio, fecero tante fiate l’esperienza, che appresero alfine ciò che desideravano; e se non mancassero loro copie, avrebbero già stampato assai libri greci. Ma non hanno altri libri che i sopraddetti, e di questi hanno stampato gran numero. Ognuno che sia di singolare ingegno, ovvero che abbia veduto buona parte del mondo, il quale pervenga a loro per mirarne gli istituti, è accolto benignamente, perchè odono volentieri ciò che si fa negli altri paesi. Pochi mercanti vi vanno. Che altro vi possono portare, che ferro? e che vorrebbero portar via altro che oro? Ma essi vogliono in persona condurre altrove le cose loro, per aver cognizione degli altri paesi, e non si scordare la perizia del navigare.


Dei servi.


Non tengono per servi quelli che sono presi in guerra, ancorchè fosse fatta da loro, nè i figliuoli dei servi, nè alcuno che serva appo altre nazioni, i quali possono comperare; ma quelli che per qualche mancamento sono da loro dannati alla servitù, ovvero altri di esterne nazioni, che sono lor dati a tale supplicio, per qualche delitto; il che avviene sovente, e molti ne hanno per vilissimo prezzo. Tengono questi servi in continua fatica, ed in catene, ma trattano i loro propri più duramente, giudicando che siano incorreggibili e degni di più grave supplicio, poichè essendo tanto egregiamente nudriti alla