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libro secondo. 37

del monte ove la città è fabbricata, passa per mezzo di quella, e mette nell’Anidro. Gli Amaurotani hanno tolto dentro nella città la fonte di questo fiume, che non era molto lontana, e fortificatola, acciocché non potessero i nimici divertire l’acqua o corromperla. Indi con cannoni di pietra cotta derivano l'acqua alle più basse parti: ed ove per il luogo non si può condurla, fanno cisterne, nelle quali si raccoglie la pioggia, e ne pigliano i popoli il medesimo comodo. Il muro largo ed alto cinge la città con torri e rivellini: la fossa secca, ma larga e profonda, e con spine e siepi, da tre bande circuisce le mura; e dalla quarta il fiume serve per fossa. Le piazze sono fatte acconciamente e per condurvi le cose necessarie, e perchè siano sicure dai venti: gli edificj non vili e tirati al dritto, quanto è lungo ogni borgo, con le case a rimpetto una dell’altra: le fronti dei borghi hanno tra loro una via larga venti piedi. Dietro le case, quanto è largo il borgo, è l’orto largo e rinchiuso dalle muraglie di dietro dei borghi: ogni casa ha la porta di dietro e davanti, la quale si apre agevolmente in due parti, e si chiude da sè stessa: ognuno vi può entrare. Tanto hanno ogni lor cosa comune, che ancora mutano le case ogni dieci anni. Fanno gran stima degli orti, nei quali piantano viti, frutti, erbe e fiori con grande ordine e vaghezza. Gareggiano i borghi uno con l’altro di aver orti più belli: nè hanno cosa, dalla quale piglino più diletto e comodo, che di questi; dei quali pare che avesse più cura il loro autore, che di qualunque altra cosa. Perchè dicono Utopo da principio aver descritto questa forma della città, lasciando poi la cura di ornarla ai discendenti. Nelle loro istorie da quel tempo che fu presa l’isola, che comprende anni mille settecento e sessanta, le quali conservano molto diligentemente, leggesi che le case erano basse come tugurj, fatte di ogni sorta di legnami che potevano avere: le pareti lutate, e la coperta di strami levata nel mezzo. Ma ora le case hanno tre palchi, i muri di selice o mattoni con calce