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178 questioni sull'ottima repubblica.

stra forma di matrimonio, tutte le altre siano peccato, mentre gli stessi Ebrei e i Romani ammisero il divorzio, e i filosofi accordarono la permuta; e Socrate e Platone ciò insegnarono? Aristotile non rimprovera loro di mancare al diritto naturale, ma perchè non gli pare ciò utile; anzi narra che alcune nazioni vissero in tal modo. Io poi concedo questa essere ora un’eresia nella Chiesa cristiana, ma che colla sola guida della natura non si può conoscere che sia male quando non si faccia in modo bestiale o a quello dei Nicolaiti. S. Tommaso afferma essere il matrimonio contro natura quando non favorisca la prole e la società, ma nella nostra repubblica l’unione è anzi sommamente favorevole a tutti due.

Gli argomenti addotti da Aristotile contro la comunanza: che essa è superflua, come se alcuno volesse far versi di un sol piede, e tirar l’armonia da una sol corda; sono puerili e contrari alla carità e alla repubblica dei monaci e degli apostoli, che allora converrebbe condannare, perchè avevano un sol cuore e una sol anima e non dicevano alcuna cosa esser propria ma tutte le cose aveano tra loro comuni.

Poichè questa unità non distrugge la pluralità, ma la fortifica per l’unione, non già di un sol uomo, ma di tutti gli stati e condizioni; ciò che non ottiene Aristotile nella sua repubblica, e non già da una sol corda ma da più tiriamo l’armonia. Aristotile non stabilisce che la discordia, componendo la sua repubblica di due contrari; noi da più abbiamo l'unione e come un carme, poichè tutte le cose concordano insieme: Aristotile non compone il suo carme che di due piedi contrari, e discordi, come si è mostrato nell’esame della sua repubblica. La nostra poi è del tutto apostolica, se stabilisce la comunanza non pel piacere, ma per l’ossequio come si vede nel nostro dialogo.


fine delle questioni sulla città del sole.