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174 questioni

non possedendo nulla in proprio, ama la comunità come il piede tutto il corpo; se poi possiede in proprio è come un membro reciso, o un piede tagliato, non avendo cura che di ciò che è suo. Lo stesso avvenne nella repubblica romana; quando i cittadini erano poveri e la repubblica ricca, tutti volevano morire per la patria; quando poi i cittadini furono ricchi, ciascuno avrebbe ammazzato la patria pel proprio vantaggio. L’Apostolo adduce l’esempio delle membra e del corpo e lo stesso insegnano Ambrogio e Grisostomo. L’amore dunque nella comunità non sarebbe come una goccia di miele in molt’acqua, ma come un piccol fuoco in molta stoppa. Poichè l’amore è una delle primalità, e di sua natura diffusivo, come il fuoco, ed esso è felice nella società di molti per la fama, la diffusione del nome, la memoria e gli ajuti più numerosi che vi riceve. — Separatamente, quantunque ciascuno non sia figlio che di un solo, può esser amato da tutti quando formano un solo nella carità. Onde lo zio ama i nipoti quantunque da lui non generati, perchè si considera di una stessa famiglia. E il papa e i cardinali chi non vede quanto amino i nipoti, e i consanguinei, che pure non hanno generati? E noi amiamo gli amici e i figli degli amici, e i vecchi nei monasteri amano i novizi, soprattutto i virtuosi; taccia adunque il nemico della carità. — La fisionomia inganna poichè i figli non rassomigliano sempre al padre, ma sovente agli estranei; e di poco ostacolo sarebbe quella piccola propensione nella nostra repubblica ove tutto è ordinato secondo la legge di natura e del merito. Giacobbe pure amò più Giuseppe, ed altri altri; ciò non pregiudicherebbe alla comunità nè alla carità; i figli qui non congiureranno tra di loro, vivendo tutti sotto la stessa disciplina; le sante donne dei patriarchi, come Rachele e Lia, tenevano come loro propri anche i figli delle ancelle, ma Aristotile non conobbe una tal carità.

Alla seconda obbiezione. Si nega la conseguenza quando il tutto è governato secondo le regole e la scienza dei medici, delle matrone e dell’astrologia. Dalla