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OSSOLA 89

timento, riempie del suo fascino possente e della sua muta voce di dolore tutta la solitudine silenziosa della chiesetta, nella quale essa per così strane vicende è venuta a rinchiudersi. Opera fiamminga e del secolo XVI l’han giudicata gli studiosi; ma di essa queste sole notizie certe risultano, che da Cadice (dove secondo la tradizione era venuta dall’Inghilterra al tempo di Enrico VIII) essa fu nel 1780 recata qui la visitazione di s. elisabetta - pala di antonio d’enrico detto il tanzio nella chiesa parrocchiale di vagna da alcuni della famiglia Battaglini di Bannio esercitanti la mercatura in Ispagna, e che, ceduta poi alla parrocchia per tenue compenso e trasportata nella chiesa nel 1827, la conservò all’Ossola e insieme la rivelò all’ammirazione di più largo pubblico la tenace resistenza opposta dal parroco del luogo alle lusinghe degl’incettatori. L’offerta di 28.000 lire fatta al parroco nel 1897 fu troncata coll’intervento del benemerito maggiore G. G. Bazetta, R. Ispettore dei monumenti, e coll’iscrizione del