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OSSOLA 85

particolare della fine aurea medaglia classica, che l’artista ha disegnato nel pomo della spada di san Protaso!1

Toglie a questa tavola il vanto d’essere il miglior dipinto a olio di tutta l’Ossola un altro bellissimo trittico cinquecentesco, conservato nella nuova chiesa parrocchiale (ricordata poche pagine addietro) di Masera, poco lontano da Domo. In un domodossola — interno della collegiata. nuovissimo contesto di bianchi marmi, semplice ed elegante veramente di linee, sono inquadrate le tre tavole antiche, nel mezzo la Vergine col Bambino, san Giovanni e san Martino, a sinistra san Sebastiano e sant’Antonio abate, a destra san Rocco e sant’Antonio eremita. Il disegno è nobile e fine, armonioso e caldo a colore, dolci, serene e veramente nobili le linee e le espressioni dei volti (specie quello della Madonna bionda), morbidi e aggraziati i panneggiamenti; e solo offende

  1. Se s’indovina in quelle tre iniziali il fecit o il pinxit, non è facile arguire il nome dell’artista: forse un Tomaso Peraccini, che dipinse anche il val Bognanco? Quanto ai lavori dello Stella, più a lungo ne parla nella sua opera il Morbio.