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OSSOLA 61

l’attenzione per i medesimi caratteri di una facilità di pennello e di una disinvoltura di composizione troppo poco obbedienti al freno dell’arte, e d’una bizzarra e, direi, umoristica ricerca di singolarità nei volti, nelle foggie, negli atteggiamenti, negli aggruppamenti di tutti i personaggi: vedansi i volti dei ladroni nella Crocifissione, i drappeggi delle vesti degli angioletti, i ceffi singolari dei soldati a piè della croce e di quelli che accompagnan san Paolo, le pazze foggie di vestire di questi cotali, i vessilli bizzarri, i cappelli d’ogni più grottesca foggia che lo Zanetti dipinge per ogni dove. Certo pecca troppo spesso il disegno e manca ogni espressione di sentimento, vetri istoriati nella piccola rosa della chiesa parrocchiale di baceno.
(Fot. O. Leoni).
mentre lo sfoggio di singolarità attesta, insieme con molta facilità di pennello, assai più di bizzarria che d’ingegno; ma sono pur da ricordare la vivacità e il movimento dei gruppi e in più punti la nobiltà delle figure (nel gruppo dei cavalieri a piè della croce la tradizione ravvisa i Da Baceno), e soprattutto gli effetti che il pittore raggiunge là dove la bizzarra sbrigliatezza della sua fantasia risponde meglio all’argomento trattato, come nella sfrenata e folle rappresentazione del mostro dell’Apocalisse che merita lode di originale ed efficace opera d’arte.

Nè coll’opera dello Zanetti è chiusa la già lunga rassegna delle cose notevoli di questo fortunatissimo tempio, poichè una parola ancora deve ricordare gli antichi vetri colorati dei dodici Apostoli che un tempo adornavano la grande rosa della fac-