Pagina:L'Ossola di Carlo Errera.djvu/33


OSSOLA 23

sommo della cupola e con l’appiccicatura d’una rozza casupola sul fianco sinistro, guasto l’interno da un intonaco venato di violetto, di giallo e di turchino, nonchè da una sciagurata decorazione a fiori ricoprente le volte, la chiesetta conserva però quasi intatto il fascino della sua arte semplice e vetusta. La pianta è a croce rozzamente disegnata con una sola navata, con le volte a crociera, coll’abside semicircolare e colla cupola a tamburo ottagono: una vaga cornice di coronamento ad archetti pensili agaro.
(Fot. E. Lossetti).
intrecciati gira tutt’intorno ai fianchi e alla cupola, e una loggetta a galleria corona esternamente il giro dell’abside; le finestre sono intagliate variamene nello strombo, le mensole degli archetti e i capitelli della loggetta s’adornano, allo stesso modo che nella santa Marta di Mergozzo, di rozzi disegni geometrici e di fogliami rudimentali o di teste d’animali e d’uomini grottesche1. Tanto l’organismo costruttivo come le forme decorative richiamano alla memoria, fra gli edifici più prossimi per epoca e per distanza di luoghi, il battistero di Biella (sec. X); ma qui al fascino dell’arte veneranda s’aggiunge per di più quello della verde solitudine montana, non turbata

  1. Vedi i disegni del Benzoni, riproducenti anche molti particolari decorativi, nei Ricordi di Architettura, vol. II serie 2, Firenze, 1891.