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18 ITALIA ARTISTICA

monete che in ogni valle ossolana il caso o l’opera diligente di pochi ricercatori appassionati ha tratto di sotterra e ridonato, specie in questi ultimi anni, alla luce.

Al finire della dominazione romana segue per l’Ossola, come per tutte le regioni alpine, un periodo più volte secolare di oscurità, durante il quale le vicende del nostro territorio son note soltanto per rarissime notizie di storici e di monumenti. Certo qui come in tutta l’Italia due fatti fondamentali dominano la storia di quei secoli oscuri, il fatto delle invasioni dei popoli germanici e quello della diffusione del cristianesimo; e sull’uno e sull’altro dobbiamo fermarci per rilevare quanta ponte dell’orco (val divedro).(Fot. O. Leoni). influenza essi abbiano avuto nello svolgersi della storia artistica di tutto il bacino ossolano.

Per ciò che riguarda le invasioni dei popoli d’oltralpe, noi non ripeteremo certamente qui quel ch’è troppo noto, sulle dominazioni straniere che dopo la caduta dell’Impero d’Occidente ebbero in loro balìa l’Ossola insieme colle vicine contrade dell’Italia settentrionale. Nessuna manifestazione d’arte d’altronde, per quanto rozza ed oscura, può parlarci oggidì, nel territorio che abbiamo preso ad illustrare, di Eruli, di Goti, di Longobardi, di Franchi: e solo un’impronta speciale ben netta e distinta, intatta ancor oggi dopo lunghi secoli, possiamo riscontrare in alcuni luoghi dell’Ossola, occupati stabilmente da gruppi di popolazioni tedesche vallesane. Abbastanza numerosi per costituire delle vere colonie etniche sul versante meridionale