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14 ITALIA ARTISTICA

teramente sotto l’edera e i muschi e per di più mezzo rovinata da vandali ignoti, fu tosto riprodotta integralmente al disopra, a parecchie parole mancanti supplendo bene o male le congetture dei dotti. Nuova iattura minacciò testè lo storico sasso, quando, costruendosi ivi la ferrovia del Sempione, parve dovesse venir sacrificato quel ricordo delle glorie antiche alla moderna insofferenza d’ogni ostacolo frapposto al più breve cammino; ma una deviazione del terrapieno ferroviario salvò il sasso, ponte mallio e ingresso in valle antigorio (da mezzodì). rimasto però malamente isolato fra il terrapieno e la strada rotabile. Così parla ancora l’antica voce:

«Q VIA FACTA EX HS XXII DC || C. DOMITIO DEXTRO II P[VBLI]O FVSCO COSS || M. VALERIO [OPTATO C. VALERIO THALETE] || CVRATORIB[VS OPERI DATIS I]M[PER]IO || VENVSTI CON[DIANI PROC. ALP. ATRE]CT. || MARMOR[EIS CREPIDINIBVS MVNITA]»1

Ancora in più luoghi a nord del punto ov’è la memoranda iscrizione, appaiono traccie di quella stessa antica via, che alla stretta di Ponte Mallio, venti chilometri

  1. Le prime parole, corrette dagli studiosi recenti, ricordano la spesa della via, ascesa a 22600 sesterzi; le altre ricordano i due consoli, e, se pur sono esatte, i due curatori e il procuratore del tempo. Il procuratore reggeva la provincia detta allora delle Alpi Atrezziane (oggi Leponzie).