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128 ITALIA ARTISTICA

montato da una gran cappa istoriata d’età più tarda, Quando pochi anni sono la sala, sgombra ancora delle attuali vetrine, severa e nuda come in antico, s’ornava appena di qualche seggiola posta accanto al focolare, e quivi nei costumi dei secoli andati quasi in atto di vita favellando insieme stavano la signora vigezzina e la contadinella di Montecrestese, veramente pareva, a chi s’affacciava all’uscio della sala, veder risorta per un attimo inafferrabile la semplice lontana vita degli avi; ma i cestelli degli Arabi nomadi e i piedi delle mummie egizie e gli antichi vasi del Messico e del Perù, così freddi ed estranei fra queste mura, han cacciato via le due care e vive figure paesane, che ora, ben chiuse, ordinate e catalogate, insieme bronzi raccolti nel museo di palazzo silva. a parecchie altre delle vicine valli ossolane, in una delle solite gabbie di vetro all’ultimo piano, son divenute anch’esse fredde desolate mummie da museo remote da ogni più piccola parvenza di senso e di vita. Sola, nell’antica sala d’onore, fra le strane morte voci di genti disformi ed ignote, una parla ancora d’una passione che qui tra queste mura ha vibrato e pianto: «1597. 30 agosto, — ha graffito una mano tremante nel muro presso la finestra, — chi sapesse che cosa fa amore haria compassione di mei dolori».

La sala seguente accoglie oggetti varii ed interessanti: in una vetrina, pettini, piatti, fibbie, orologi antichi, gioielli, croci ed altri arredi di chiesa; lungo le pareti, lampade, bracciali, pendole antiche. La terza sala vanta un grande ed ornato camino in marmo con le armi Silva e Morone, e in alcune vetrine bronzi ed altri