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Non saprei a chi meglio che a Voi, Eccellenza, dedicare questo mio tenue lavoro; a Voi adunque tutto lo consacro e raccomando; a Voi, destinato dalla Provvidenza a dare un nuovo impulso al progresso scientifico e letterario, in questa vasta e risorta Nazione, rivolgo i miei pensieri rapporto alla Geometria di Euclide.
Io sono certo che, assoggettati al savio giudizio dell’Eccellenza Vostra, risulteranno proficui e bastanti onde porre fine a tante cicalate e vergognose polemiche che, da qualche anno, infettano i giornali italiani.
Le controversie nelle scienze, nelle lettere e nelle arti, lorchè sono mosse da nobili principii, conducono a buon porto; ma se da animosità personali sono spinte, perdono la fede pubblica, e sono causa di funeste conseguenze.
Si combatta adunque la Geometria di Euclide. Si dimostri che questa, se fu un gran libro per i tempi passati, è incompatibile ai nostri dì;