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DF l’uno all’altro, cioè il lato AB uguale a DE, ed il lato AC uguale a DF, e l’angolo BAC uguale all’angolo EDF. Dico ancora la base BC essere uguale alla base EF, ed il triangolo ABC uguale al triangolo DEF, e gli altri angoli uguali agli altri angoli, cioè l’angolo ABC all’angolo DEF, e l’angolo ACB all’angolo DFE1

Perciocché, se si adatta il triangolo ABC sul triangolo DEF, posto il punto A sovra D, e la retta AB sovra DE, ancora il punto B si adatterà al punto E, per essere la AB uguale alla DE, e adattandosi la AB alla DE, eziandio la retta AC si adatterà alla DF, perchè l’angolo BAC è uguale all’angolo EDF. Onde ancora il punto C si adatterà ad F, perchè la linea retta AC è uguale alla linea retta DF. Ma eziandio il punto B sta sopra E. Adunque altresì la base BC si adatterà alla base EF, perciocché, se, adattandosi il punto B al punto E, e C ad F, la base BC non si adattasse alla base EF, due linee rette chiuderebbero uno spazio, il che non è. Adunque la base BC si adatterà alla base EF e sarà uguale ad essa. Onde ancor tutto il triangolo ABC si adatterà a tutto il triangolo DEF e gli sarà eguale, e gli altri angoli si adatteranno agli altri angoli, e saranno eguali

  1. Non scorgi, amico lettore, una prolissa ripetizione dell’enunciato del teorema, non avente altro scopo che di stancare la mente del giovane studioso, facendogli contrarre una tardità di ingegno, abituandolo ad una prolissità estrema?