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Le rappresentanze più antiche di Roma personificata si vedono sui rovesci di alcuni denari romani e su quello di un didrachmon dei Locri Epizefirici, il quale precede i denari di un lungo tratto di tempo. Anche le notizie letterarie sul culto e sui monumenti artistici dedicati alla personificazione di Roma s’incontrano molto prima nel mondo ellenico, che nella stessa Roma. I Greci furono naturalmente e vigorosamente spinti a tutto personificare, ed erano quasi costretti dal loro sentimento religioso, a credere che la potenza fisica o morale che adoravano fosse rivestita di carne umana. Il culto di Roma poi fiorì più che nella Grecia nell’Asia minore, dove le idee elleniche si combinavano in modo singolare col culto monarchico, e dove anche l’amicizia di Roma era forse di maggiore interesse politico vd. Preller Roem. Mythol. p. 705. Gli Smirnei si vantarono di essere stati i primi che avessero fatto templum urbis Romae M. Porcio console cioè nell’anno di Roma 559 vd. Tacit. Ann. IV, 56; e pare che la costruzione di questo tempio si connetta coll’atto della