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miglia, ma l’iscrizione posta su quello di Sufenas non ci lascia incerti, che il suo tipo spetti a un glorioso ricordo di famiglia.

I giuochi fatti a Roma hanno offerto molti concetti ai tipi monetali, in questo luogo però non faccio menzione che di due altri denari con iscrizioni analoghe, che attribuiscono l’istituzione di giuochi agli antenati dei relativi monetari; si confronti il denaro di C. Serveilius C. F n. 301 che ricorda l’istituzione delle Floralia, e quelle di C. Memmius C. F n. 296 che si riferisce a quelle delle Cerealia. Per alcune particolarità delle iscrizioni rilevate da me in altro scritto17 si può dimostrare, che questi tre denari sono stati coniati in ordine inverso a quello nel quale i giuochi si erano introdotti. Il monetario più recente ha cercato di vincere l’antecessore in modo veramente agonistico, celebrando un’istituzione fatta da un antenato in epoca più rimota. Così il denaro di Sufenas che spetta ad un fatto del 672 è più antico di quello di C. Serveilius relativo alle Floralia, che divennero festa regolare nel 581, ed il denaro di C. Serveilius è da parte sua più antico di quello di C. Memmius coll’introduzione delle Cerealia fatta già prima del 552. Siccome poi mancano altre notizie sull’età precisa di questi tre denari, è importante che il Mommsen, identificando il monetario Sufenas con quello che era nel 698 tribuno del popolo, conchiude dalla testa di Saturno posto sull’averso del suo denaro, che Sufenas abbia funzionato da monetario circa l’anno 694, quando è stato questore, essendo l’erario publico custodito nel tempio di Saturno. A questa combinazione s’accorda bene il fatto, che il tesoro più antico che offre esemplari del denaro, è quello di Compito nascosto circa l’anno 696.

Fra le monete romane coniate dopo 704 fino alla battaglia di Filippi la figura di Roma ricorre due volte, la prima volta sul quinario di T. Carisio monetario in uno degli anni fra 705 e 709.