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L'AVVISATORE ELETTRICO VINCENZI 203

treno in corsa. Quando si voglia dalla stazione di partenza richiamare il treno, muovesi il commutatore per invertire la corrente dal positivo al negativo; dopo di che, appena il treno tocca colle proprie molle una delle sbarre numerizzate, la soneria del convoglio trasmette l’avviso della fermata e del ritorno. Il convoglio si arresta ed ove si trovasse fuori del contatto con le sbarre numerizzate, con un conduttore qualunque stabilisce una communicazione col filo-linea e quindi colla stazione, e mettendo in opera il proprio relais, diviene una vera stazione telegrafica.

Dicemmo poc’anzi che i segnali sono trasmessi con suoni. Infatti i bisogni della locomozione si riducono ad ordinare di fermarsi, indietreggiare o procedere, a chieder soccorso, a domandar un rimorchio, ad avvisare quando la linea è guasta od ingombra; per cui consentono il sistema della soneria. L’inventore però, ad agevolare l’apprendimento del significato de’ vari suoni, ed a far sì che gli addetti alla locomozione possano nello stesso tempo dirigere il servizio telegrafico, munì la propria machina di una tavola in cui sono indicate per brevi e lunghe le domande e risposte che ponno occorrere nel servizio ferroviario; sicchè qualunque machinista o conduttore può in breve tempo mettersi al fatto del nuovo sistema telegrafico.

Per poco che il lettore abbia compreso le antecedenti notizie, comprenderà di leggieri che quanto accade nel presente caso al nostro treno succede altresì a quant’altri convogli, muniti degli stessi apparecchi, si trovino sulla medesima linea; poichè non appena essi toccheranno la più prossima sbarra, riceveranno del pari il grido d’allarme, e l’avviso di fermarsi e di ritornare.

Un complesso quesito è in tal guisa risolto; ad ogni momento si può invertire a volontà la corrente elettrica; e sempre ponno communicare le stazioni coi treni ed i treni fra loro. Allo scopo di agevolare la communicazione tra i convogli, l’inventore determinò ce i convogli vengano numerizzati, onde poterli telegraficamente appellare.

Non spendiamo parole a descrivere i particolari della machina, perocchè è manifesto che la soneria dev’essere costruita coi sistemi già noti, e deve avere un suono prolungato ed assai limpido per inviare ad ogni possibile distrazione del conduttore. Si noti però che siccome ad ogni sbarra, che tocca il treno, l’effetto elettrico si ripete, così si ripetono a maggior sicurezza gli avvisi. S’aggiunga che alla stazione, quando è messa in moto la corrente che passa per l’elettro-magnete, havvi un punto ove si forma un sistema bifilare col filo-linea e con un filo che correndo a corto circuito attrae a sè la corrente; il qual filo per il movimento dell’elettro-magnete communica con una