Pagina:L'Argonautica di C. Valerio Flacco volgarizzata dal marchese Marc'Antonio Pindemonte, Verona, 1776.djvu/44

Che gl’Itali cultor de le Cretensi
Vigne i liquori preziosi eletti
Raccoglieranno: per le verdi rive
Del selvos’Ida guideranno il gregge
I pastor nostri, e ne’ Gortini prati
Di nuovo pasceran Veneti armenti.
Al fin Citera, e Paffo, il fren deposto
Del Tiranno d’Abido, a le vittrici
Adriache prore i suoi fioriti lidi
Sgombri apriran da rei nimici indegni;
Nè più raminghi, e di suo regno in bando
La dolce rivedran perduta fede
Venere bella, e i pargoletti Amori.
Allor non con l'altrui, ma col mio stile,
Non menzognere pugne, e finti eroi,
Ma veraci trionfi a l’altre etadi
Io manderò. Sin che i felici in tanto
Anni a condur Febo s’appresta, e l’opre
Ben di Flacco