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valori, di debolezza davanti alla probità di ogni sì e di ogni no. Da circa mille anni hanno oscurato e intorbidato quanto han toccato con le loro mani, hanno sulla coscienza tutte le cose fatte a mezzo — nei suoi tre ottavi! — da cui è afflitta l’Europa; e allo stesso modo grava sulla loro coscienza la specie più sudicia di cristianesimo che possa esistere, la più incurabile, la più irrefutabile, il protestantesimo... Se non la si finisce col cristianesimo, i tedeschi ne avranno la colpa...


LXII.


Termino qui e pronunzio il mio giudizio. Io «condanno» il cristianesimo; faccio contro la Chiesa cristiana la più terribile delle accuse che mai accusatore abbia pronunziato. È per me la più gran corruzione che si possa immaginare, ha avuto la volontà dell’estrema corruzione immaginabile. La chiesa cristiana non lesinò la sua corruzione in nessuna occasione; fece di ogni valore un non-valore, di ogni verità una menzogna, di ogni integrità, una bassezza d’animo. Ed osino ancora parlarmi dei suoi benefici «umanitari»! «Sopprimere» una miseria era contrario al suo più profondo utilitarismo; visse di miserie, «creò» miserie per eternarsi... Il verme del peccato, per esempio: una miseria della quale, soltanto la Chiesa arricchì l’umanità. La «uguaglianza delle anime avanti a Dio», questa falsità, questo pretesto per i più bassi rancunes, questo esplosivo dell’idea, che ha finito per mutarsi in rivoluzione, idea moderna, principio di degenerazione di tutto l’ordine sociale, è la dinamite «cristiana»... Benefici «umanitari» del Cristianesimo! Fare dell’«umanità» una contraddizione, un’arte di polluzione, una volontà di mentire ad ogni costo, un’avversione, un disprezzo contro tutti gli istinti buoni e retti! Ecco, tenete i benefici del cristianesimo. Il parassitismo, unica pratica della Chiesa; scialacquare col suo ideale di anemia e di «santità», il sangue, l’amore, la speranza della vita; l’al di là, negazione di ogni realtà; la croce, contrassegno per la più tenebrosa cospirazione che sia mai esistita, la cospirazione contro la salute, la bellezza, la rettitudine, il valore, lo spirito, la «bellezza» dell’anima, «contro la vita stessa»...

Voglio incidere su tutti i muri questa accusa eterna