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regolarmente che la falsità per istinto, il piacere di mentire per mentire, la incapacità di guardare e di procedere diritto, sono sintomi di «décadence». La «fede» è «voler» ignorare ciò che è verità. Il pietista, il sacerdote di ambo i sessi, è falso «perchè» è malato: il suo istinto «esige» che la verità non tocchi in nessuna parte i suoi diritti. «Ciò che rende malati è «buono»; ciò che deriva dalla pienezza, dalla sovrabbondanza, dal potere, è «cattivo»: così pensa un credente. Io credo i teologi essere predestinati alla loro «schiavitù della menzogna». Altro segno caratteristico dei teologi è la loro «incapacità filologica». Io intendo qui per filologia, in senso generale, l’arte del legger bene, del saper distinguere i fatti, senza falsarli con interpretazioni, «senza» perdere, nel desiderio di comprendere, la precauzione, la pazienza e la delicatezza: la filologia come «efexis» nella interpretazione: trattisi di un libro o di notizie di periodici, di destini o di fatti meteorologici, per non parlare della «salvazione dell’anima»... Il modo con cui un teologo, a Berlino come a Roma, spiega una «parola della Bibbia», o un avvenimento qualsiasi, per esempio, la vittoria dell’esercito nazionale, sotto la luce sublime dei salmi di David, è sempre «ardito» sì da far impazientire i filologhi. E come si pacificheranno, quando i pietisti e altre vacche di Svevia fanno della loro miserabile esistenza quotidianamente sedentaria, una manifestazione del «Dito di Dio», un miracolo della «grazia», della «provvidenza», della «misericordia divina»! Il minimo sforzo di spirito, per non dire di «decenza» dovrebbe convincere questi interpreti, della puerilità e indegnità di tale abuso dell’abilità divina. Avendo solo una piccolissima dose di pietà, dovrebbe sopprimersi, se esistesse, un Dio così assurdo, che cura a tempo un costipato, o che ci fa entrare in carrozza nel momento in cui comincia a piovere a catinelle. Questo Dio che fa da servo, da portalettere, da merciaio, non è altro in fondo che l’espressione del più stupido dei casi... La «Provvidenza divina», come anche oggi l’ammette la terza parte dei cittadini della «Germania colta» sarebbe un argomento tale, contro Dio, che non potrebbe immaginarsene un altro più potente ed in ogni caso è un argomento contro i Tedeschi!...