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rai nulla»; il resto si deduce da questo. Il panico non impedisce a Dio di esser «astuto». Come «difendersi» contro la scienza? Questo fu per molto tempo il suo gran problema. Risposta: Esce l’uomo dal paradiso! La felicità, l’ozio suscitano i pensieri; tutti i pensieri sono cattivi pensieri... L’uomo non «deve» pensare. E il «sacerdote in sè» inventa la pena, la morte, il pericolo mortale del dubbio, ogni sorta di miserie, la vecchiaia, l’inquietudine, e primo d’ogni altra cosa l’«infermità»; null’altro che mezzi di lotta contro la scienza. La miseria non permette all’uomo di pensare... oh spavento! Ma malgrado tutto, l’edificio della conoscenza si eleva gigantesco, scalando il cielo, dando il segnale del crepuscolo degli dei. Che fare? Il Dio antico inventa la «guerra», divide i popoli, fa che gli uomini si annientino reciprocamente (i sacerdoti hanno sempre avuto bisogno della guerra...) La guerra è, tra le altre cose, un perturbamento per la scienza. Incredibile! La conoscenza, l’«emancipazione dal giogo sacerdotale», aumentano malgrado le guerre. Ed il Dio antico si appiglia ad un estremo partito! «L’uomo si è fatto scientifico; ciò non serve a nulla, bisogna spegnerlo...»


XLIX.


Mi si sarà compreso. Il principio della Bibbia contiene «tutta» la psicologia del sacerdote. Il sacerdote non conosce che un solo grave pericolo: la scienza, la nozione cerdote «par excellence», comincia, come è giusto, con sana di causa e di effetto. Ma la scienza non prospera in generale che al calore delle buone condizioni; è necessario disporre di tempo, è necessario aver spirito «d’avanzo» per «conoscere...» «Quindi» è necessario render l’uomo disgraziato»: — questa fu in ogni tempo la logica del sacerdote. — Si indovina quello che, in conformità di questa logica, è penetrato nel mondo: il «peccato... » l’idea di colpevolezza e di castigo, tutto l’«ordine morale» sono stati inventati «contro» la scienza, «contro» la liberazione dell’uomo dalle mani del sacerdote... L’uomo «non» deve uscire di sè, deve guardare in sè stesso; non deve veder le cose con ragione e prudenza, come un apprendista, non deve vedere assolutamente nulla: deve «soffrire...» E «deve» soffrire in modo che ab-