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meno. Facendosi umili o taciturni, seduti nei loro angoli, vivendo nell’ombra come ombre, adempiono ad un «dovere»: l’umiltà della vita sembra loro un dovere; è una prova di più della loro pietà. Ah! questa classe dell’inganno umile, casto, benigno. «La virtù medesima deve far testimonianza per noi...» Si leggano gli Evangeli come libri di seduzione per la «morale»: la morale è sequestrata da questa povera gente; essi sanno ciò che è la morale.

L’umanità si lascia «condurre» come meglio può «per il naso» dalla morale. Realmente, la «fatalità» cosciente di sentirsi «eletto» giuoca alla modestia: uno da «sè stesso» ha posto la «comunità», i «buoni», e i «giusti», una volta per sempre da un lato, dal lato della «verità», ed il resto, «il mondo», dall’altro lato. Questo è il più pericoloso delirio di grandezza che sia «mai» esistito sulla terra: aborti di bacchettoni e di impostori, incominciarono ad appropriarsi delle idee di «Dio», di «verità», di «luce», di «spirito», di «amore», di «sapienza», di «vita», come se queste idee fossero in certo modo i sinonimi del loro proprio essere, per stabilire la separazione tra essi ed il «mondo»: giudei rachitici, superlativamente maturi per ogni specie di manicomi, diventarono i valori secondo «essi stessi», come se il cristiano fosse il senso, il sale, la misura e l’«ultimo giudizio» di tutti gli altri.... Questa esistenza fatale fu possibile solo perchè esisteva già una specie di delirio di grandezza, affine alla stessa razza: era la pazzia «giudea»: dacchè si scavò l’abisso tra giudei e cristiani circoncisi, non restò più scelta per questi ultimi; si videro obbligati a servirsi, contro gli stessi giudei, degli identici procedimenti della conservazione di sè stessi: procedimenti consigliati dall’istinto giudeo, in quanto i giudei, non li avevano usati fin allora che contro i gentili. Il cristiano non è che un giudeo di «confessione più libera».


XLV.


Dò alcuni saggi di ciò che questa gente s’era posto in testa, di ciò che «misero in bocca» al loro maestro; nulla di più che confessioni di «anime belle»: «E se vi fosse in qualche luogo gente che non vi ricevesse, nè vi ascoltasse, partitevi di là e scuotete la polvere sotto i vostri