Pagina:L'Anticristo.djvu/40


— 41 —

stessa tanto malsana, tanto bassa, tanto volgare, quanto malsani, bassi e volgari erano i bisogni che doveva soddisfare. La «barbarie malsana», edifica infine il suo potere, sulla Chiesa, — sulla Chiesa, questa forma di avversione ad ogni giustizia, ad ogni elevazione d’anima, ad ogni disposizione di spirito, ad ogni umanità libera e buona. — I valori «cristiani», i valori nobili: noi, spiriti liberati, noi siamo stati i primi a ristabilire questa lotta, la maggiore che ci può essere.


XXXVIII.


Arrivato qui, non posso fare a meno d’esalare un sospiro. Vi sono giorni in cui si impossessa di me un senso più tetro della più tetra melanconia — il «disprezzo degli uomini». — E per non lasciare alcun dubbio su ciò che disprezzo e su «chi» disprezzo, dirò che è l’uomo moderno, di cui fatalmente sono contemporaneo. L’uomo d'oggi: il suo abito impuro mi soffoca... simile a tutti i chiaroveggenti, uso una larga tolleranza col passato, cioè, «generosamente» mi restringo in me stesso: passo con triste circospezione sopra a migliaia d’anni di un mondo-manicomio, chiamisi esso «Cristianesimo», «fede cristiana», o «Chiesa cristiana»; mi astengo dal far l’umanità, responsabile delle sue malattie mentali; ma il mio sentimento si ribella e scoppia, quando entro nei tempi moderni, nel «nostro» tempo.

Il nostro tempo è un tempo che «sa». Ciò che per l’innanzi non era che malsano, attualmente è arrivato ad esser sconveniente; ai nostri giorni è una cosa sconveniente esser cristiano. «Ed è qui che comincia la mia nausea».

Mi guardo attorno: non è rimasta una parola di ciò che in altri tempi si chiamava «verità»; non sopportiamo più che un sacerdote pronunzi la parola «verità», nemmeno a fior di labbra. Ora, secondo le più semplici esigenze dell’equità, è «necessario» che si sappia oggi che un teologo, un sacerdote, un papa, ad ogni frase che pronunzia, non commette soltanto un errore, ma «mente»; che non gli è permesso mentire per «indecenza», o per «ignoranza».

Anche il sacerdote, come qualsiasi altra persona, sa che non v’è nè «Dio», nè «peccato», nè «Salvatore»;