Pagina:L'Anticristo.djvu/10


— 11 —

tò per lui in una virtù... È noto che Aristotele vedeva nella pietà uno stato malsano e pericoloso, a cui sarebbe stato opportuno rimediare di quando in quando con un buon purgante, e considerava la tragedia come una purga. Per salvare l’istinto della vita, sarebbe effettivamente necessario cercare un mezzo per dare un colpo ad un serbatoio di pietà, tanto pericoloso e malsano, come dimostra il caso di Schopenhauer, (e disgraziatamente anche quello di tutta l’attuale «décadence» letteraria ed artistica da San Pietroburgo a Parigi, da Tolstoj a Wagner), per farlo «scoppiare...» Nulla è tanto nocivo in mezzo al nostro malsano modernismo, quanto la pietà cristiana.

Esser medici, essere implacabili «in questo caso», questo «ci» spetta; questa è la «nostra» specie d’amore per l’uomo; per essa siamo «noi» filosofi, noi gli iperborei!


VIII.


È necessario dire «chi» consideriamo come nostro avversario e di tutta la nostra filosofia: — i teologi e quanti han sangue di teologo nelle vene.

Bisogna aver visto da presso questo destino, meglio ancora, bisogna averlo vissuto, bisogna essere stato sul punto di morire per esso, per non ammetter più scherzi in questo caso. Il libero pensiero dei nostri signori uomini di scienza, dei nostri fisiologi è, a mio vedere, una «burla» poichè ad essi fa difetto la passione per queste questioni, fa difetto la «sofferenza» per esse. Questo avvelenamento va molto più lontano di quel che si creda: ho incontrato di nuovo l’istinto teologico dell’«orgoglio», d’onde proviene che oggi si sentano gli «idealisti», d’onde proviene che, grazie ad un’origine più elevata, si arroghino il diritto di guardare la realtà dall’alto e come se ci fosse estranea... L’idealista ed il sacerdote hanno tutte le grandi idee in mano, (e non in mano soltanto); le mettono in giuoco con benevolo disdegno, contro la «ragione», contro «i sensi», contro la «scienza», — e vedono tali cose «ai loro piedi» come se fossero forze perniciose e seduttrici sulle quali aleggiasse lo «spirito» in un’astrazione pura: come se l’umiltà, la castità, la povertà, la «santità» in una parola, non avessero finora fatto alla vita più male di qualsiasi altra cosa terribile, di qualsiasi vizio... Lo spirito puro è la menzogna pura. Fino a che il sacerdote sarà