Nell’umido cristallo,
Rimane lungamente
Sospesa ed indecisa, 60A qual dar preferenza,
Tant’egli rassomiglia.
La Diva alfine appressa
Le labbra creatrici
All’immobile bocca 65Per inspirarle vita.
Ma veggonsi talvolta
Anche gli Dei delusi.
Il Fato non concede
Alla Diva di Pafo 70Di dar vita alla Donna.
Ma qual non fu sua doglia
Veggendo quel bel corpo
Cangiarsi in uno stelo
Scabroso e disameno, 75La bionda e folta chioma
In verdi e fosche foglie;
E invece della testa
Spuntar immantinente
Un fiore, ma di forma 80Sì vaga e di colori
Sì lusinghieri e vivi,
Di odor così soave,
Che non potè, malgrado
L’affanno suo, la Dea 85Rattenere un sorriso
Dolcissimo, da poi
Che inopinatamente
Creatrice si vide
Dell’alma e lieta Rosa.