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assordano più col loro rumore. Il sangue e le lacrime dei poveri mortali che ascesero il Campidoglio, e percorsero le pianure di Maratona, niun’altra traccia di sé ne lasciarono fuorché poche pagine d’istoria. I modi del vivere de’ Greci sono perduti, e l’antiquario solo ne riunisce i frantumi sparsi per poter pure discoprire la struttura di quelle organizzazioni, nelle quali tanta vita e tanta forza circolava. Ma l’arte ignora que’ limiti ristretti, che i nostri bisogni e le nostre passioni ne impongono: e disgiungendo l’idea della vita da quell’apparecchio meccanico nel quale si elaborava, l’arte può a sua voglia far risorgere degli esseri che abbiano gli stessi caratteri di quelli dei figli del mondo primitivo. Perché non mi dipingerebbe sul tramontar del sole, assiso innanzi alla sua tranquilla capanna, un patriarca, pastore e re, circondato da suo figli e servi? ovvero in sul far del giorno me lo mostri sulla cima di un colle apparecchiandosi ad offrire una vittima eletta al Dio proteggitore della sua mandra e de’ suoi pascoli? Che mi dipinga Roma nella sua fiorente giovinezza volare verso il dominio della terra intiera, o pure Roma cadente per vittorie e per vizi ricoprire colla porpora scolorita le catene e le piaghe sanguinolenti, e ricevendo dalle mani dei suoi propri figli il giusto e severo castigo pel sangue delle nazioni, ch’ella ha sparso. Che mi mostri il Greco, animato, sorridente, incoronato di fiori, né schiavo né oppressore, la sciando ai posteri le sue conquiste e i suoi tesori nelle scienze e nelle arti. Il mondo intero è la sede delle arti: su questo esse appoggiansi per innalzarsi infino al cielo: libere di cangiar tutto a lor voglia, e tutto ripulire. Ogni terrena apparizione può servire di mezzo onde trasmettere ai posteri i propri pensieri. Ammessa questa verità non chiedete perché Elisabetta rivolgesse ogni suo sguardo inverso la Grecia? Perché quivi cercò le ispirazioni de’ suoi canti? A quest’inchiesta basterebbe il rispondere, perché così il volle. E di fatti la sana critica ha facilmente riconosciuto il merito delle opere di lei, e loro ha accordato un posto distinto nella letteratura russa. Abbiamo avuto la gioja d’udire i nostri primi letterati altamente confessare che le produzioni di quel genio precoce e fecondo, erano una eredità per la