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disputeranno fra loro, e il pubblico vi sarà grato. Non è egli forse così che Macpherson ha publicate le poesie di Ossian?» Questo scherzo fece ridere Elisabetta: ma poco tempo appresso, ella mostrò al signor Grossheinrich una composizioncella in versi, intitolata A Mirtoo, nella quale Corinna ringrazia la sua maestra per le cure che ha preso di sviluppare e perfezionare i suoi talenti.
Dopo averla letta il signor Grossheinrich esclamò: «Superbo! ecco una prefazione alle poesie di Corinna. Proseguite, per amor del cielo cosi, e se in tal guisa vi immedesimate nell’indole della greca poesia, voi senza dubbio risusciterete Corinna.» Una rara modestia era uno fra i tanti pregi di Elisabetta. Allorquando udiva encomiare i suoi talenti, arrossiva come se fosse stata accusata di qualche colpa. Pure si compiaceva in credere che le sue veglie e i fiori della sua immaginazione avessero a spargere un soave olezzo intorno alla sua tomba. Dieci anni hanno bastato a distruggere quelle labbra rosee, que’ bei capelli castagni che faceano risaltare la pura maestà della sua fronte, e per far distruggere dalla putredine quel seno virginale ricco di tanta vita; ma le sue opere nulla perderono del loro valore. I pensieri sopravvivono al teschio ove nacquero. Dopo Mirtoo, vennero alla luce l’una dopo l’altra tutte le composizioni che racchiudonsi nelle Poesie di Corinna.
Non sappiamo se le opere di Elisabetta che han per titolo Saggi Poetici avranno buon numero di leggitori. Imperocchè la maggior parte fra essi è avvezza alle rime risuonanti, ed a certe tali quali forme senza di che la Musa la più brillante non può presentarsi a loro, appunto siccome una leggiadra donna non ardirebbe presentarsi in un circolo senza essere vestita secondo l’uso del giorno. Forse che il loro carattere greco spaventerà coloro che considerano essere eresia letteraria qualunque allontanamento dal gusto dominante, a dispetto di quella verità omai bene stabilita, che ogni luogo, ogni tempo, ed ogni genere è dischiuso all’arte creatrice ed independente. Le generazioni antiche sono morte per noi: la rinomanza delle loro passioni ora è fatta muta. Tutte le molle che ponevano in moto quelle masse sociali non ne