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     Esce dall’uno numerosa turba
Di pastorelle; e dall’altro uno stuolo
Di giovani pastori, che bentosto
290Alla danza s’accingon: la più bella
Porge la destra al più gentil garzone.
Le nozze a celebrar tutto è già pronto;
Quando un guerrier d’armi e d’oro lucente
Inver la sposa muove: ognun s’arretra.
295È presso lei lo sposo: il guerrier snuda
L’acciaro in atto minaccioso: fugge
Il pastore tremante: allor ripone
Tosto l’acciar nella, guaina; e lieto
Il guerriero accarezza la tremante
300Pallida giovinetta. Ei con collana
Prezïosa le adorna il niveo collo
E con lucide anella ambo le mani,
E renitente dietro a sè la mena.
Appena usciti, ecco apparire un mago,
305La cui presenza involontario impone
Alto rispetto. Momentaneamente
Riede il guerriero insolente, e stupito
Fermasi innanzi al venerabil mago.
Questi, senza cangiar luogo, fa cenno
310Al guerrier d’avanzare e di mostrargli
Nudo il braccio. Quegli tosto ubbidisce.
Esaminato il braccio, quasi pieno
D’orrore, il mago indietro fassi, e guarda
Il tremante guerrïer pietosamente,
315E colla mano accenna, che cagione
D’alta sventura sia la pastorella,
Che da lontano passeggiar si vede.
Nel suo terrore rinunzia il guerriero
Alla sposa, alle nozze, e ratto fugge.
320Il guerriero fuggito, il finto mago
Dell’ingannato ridesi nemico,
E gettando le non sue spoglie, appare
Di bel nuovo pastore, ed alla sposa
Corre, e ridendo le spiega l’inganno.
325Tosto tornan gli amici, e l’interrotte
Nozze s’adempion con letizia intera. —
     Lancie dorate, sulle quali argentei
Vedi Sfingi, e stese dall’una all’altra
E Perso ed Indo fabbricâr, imitano
330Di regia stanza l’orgogliosa pompa,
Altra ampissima scena figurando.
Leggiadra coppia si rallegra e avanza,
Poi che sue brame vede alfin compite.
Giunge il maggior germano al giovinetto,
335E il segue un servo d’orrida sembianza
E d’immensa statura gigantesca.
Il giovinetto al fratel suo s’appressa,
E grazie rende ch’egli abbia alfine
Consentito alle nozze, e lieto guida
340A lui l’amata sposa. Il truce aspetto
Del maggiornato un po’ si rasserena,
E, prese ambo le mani degli amanti,
Egli, invocando i Numi, lieto unille.
Pianto di gioja, di riconoscenza
345Della sposa le belle guancie inonda.
Lo sposo intanto frettoloso assetta
Nel di lei crine un nitido giojello.
Ambo sen vanno a preparar le nozze,
Beffasi ’l maggiornato della fede,
350Che ’l minore dà al falso assentimento
E il gigantesco fido servo prega
Di liberarlo d’un rival molesto,
Ed un pugnal gli dà di ferro acuto.
Consente il servo all’orrido delitto. —
355Solo rimaso per trovare il mezzo
E per disporre ad eseguirlo il come,
Egli con lieto sguardo attento osserva
Il prezioso pugnal che gli vien dato.
Repentino rumor nasce: egli asconde
360Sotto la veste il ferro; e poi si volge
Cheto aspettando quel che sopraggiugne,
Egli è il giovin fratello, che credendo
Il germano maggior ritrovar quivi,
Frettoloso rivien per consultarlo.
365Gli accenna il servo, che ’l fratello uscio
Onde adornarsi anch’egli per le nozze,
Tosto che ’l giovinetto si è rivolto,
Egli il pugnale con secura mano
Tra le spalle conficca: cade gemendo