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ALLA LUNA

     O figlia primogenita del cielo
Che alterna ascendi sull’etereo trono
Col fratello di fuoco, che torrenti
4Lancia di liquid’auro a sè d’intorno;

     Tu dall’aurata coppa o dalle argentee
Corna ritorte spandi dolce lume,
Che ai miseri mortali, dal soverchio
8Lavoro esausti, dà ristoro e forza;

          Te dovunque ti segue il nostro sguardo,
Sia che passeggi negli azzurri campi,
Ove germoglian sotto i passi tuoi
12Stelle infinite, di color diverse;

     Sia che traversi d’ambulante reggia
Le smaltate di perla aeree stanze,
Allor che l’usignuol, del sol nemico,
16Per celebrarti alza la chiara voce.

     Prestando orecchio all’armoniose note,
Miri, s’ei canta lieto, tra le nubi,
O rimani nel seno loro ascosa,
20S’egli in mesta armonia suo duolo esprime.

     Tu vezzosa mai sempre in ogni aspetto,
O luna! ma vieppiù tale ne sembri,
Quando giovin nel lucido ponente
24Splendi alla stella vespertina accanto:

     E come due bell’alme generose,
Sostegno e gioja dell’umana vita,
Non rivali splendete in cielo amiche,
28Ambo contente della luce vostra.