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FILEMONE
ALLA VESPERTINA STELLA
Del sol radiante e della bianca luna
Primogenita figlia, e più gradita
Dall’antica Etra, che nella nepote
4Le fattezze vagheggia de’ parenti!
Dal tramonto dell’un sin al levarsi
Dell’altro genitor nel ciel tu regni,
E, varcando l’azzurro campo, miri
8Tu de’ rivi e del mar nell’onde chete.
Qual vergine vezzosa e timidetta,
Che le chiassose radunanze schiva,
O come donna di beltà miranda,
12Che i molti adorator molesti sfugge;
Tal tu solinga nel ponente splendi,
Mentre sparsa nel ciel vanno tue suore:
Ovver modesta sì quanto vezzosa,
16Eclissare non vuoi l’altrui beltade?
Perla del ciel, vaga rosa dell’etra!
Smaltano a mille il ciel ridenti stelle;
Ma immemore di loro e non curante,
20Sempre sol te cerca lo sguardo nostro.
ASTORE E IDA
Ecco i parenti alfine,
D’odio antico a dispetto
Vinti al pianto de’ figli,
4Il lor nodo gradir.
Delle Stimfalee sponde
Abitator, gli amanti
Sol si vedean fra i muti
8Avanzi d’un castel.
Sempre l’Alba pietosa
Di suo velo copriva
Astor, che ’n frale schifo
12Fendea l’ondoso pian:
Poi, sull’orme de’ capri,
Salia ’l lido scosceso,
Ove già l’aspettava
16Ida bella ed Amor.