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     Più ratto del baleno
          L’alato lor destriero
          Le guida all’alto cielo,
          60Ovver dal ciel quaggiù.

     Desso a bell’agio pasce
          Sul verde tuo pendío:
          Sitibondo egli batte
          Col piè, — ecco un ruscel.

     65Tosto che ’l più tremendo
          De’ serpi qui si nutre,
          Subito perde l’atro
          Letale suo velen.

     Non cedono in dolcezza
          70Tuoi frutti a que’ del piano,
          E tu le sue dolcezze
          Tutte racchiudi in te.

     Ritrovano il pastore
          Col gregge sul tuo fianco,
          75Ovunque volgan, l’erbe
          E l’acque e l’ombre lor.

     Alle radici tue,
          Nella vallea, mai sempre
          Di dense nebbie avvolta,
          80L’altre cure si stan;

     Ma su tuoi gioghi altissimi,
          Sempre di lume cinti,
          Albergano ’l contento,
          La pace ed il piacer.

     85Te salutiam de’ monti
          Beozj augusto Sire!
          Dalle tue spalle i Numi
          Si lanciano nel ciel.

Così cantaro in suono
     90Festivo i condottieri.
Seguimmo lieto e largo
     Sentiero, or spalleggiato
     Di fruttiferi arbusti,
     Or ti mostrava aperto
     95I sottoposti campi,
     Ed in breve giungemmo
     Al bosco delle Muse.
Prima di entrar nel bosco:
     «Vedi quel sen rinchiuso
     100Fra que’ monti? (mi chiese
     L’anziano delle guide)
     L’abitator de’ campi
     Circonvicin lo chiama
     Cuna delle tempeste.
     105Là sorge a prima vista
     (Ed io non rade volte
     Cogli occhi miei lo vidi)
     Picciolissima nebbia,
     Come avoltojo larga,
     110Quando si libra a volo.
     Ella, in breve, si posa
     Su quella gialleggiante
     Larga sporgente roccia.
     All’apparir di questa
     115Picciol nube temuta,
     Il pastorello spegne
     Il fuoco, che nudriva
     Sul lembo della selva
     A preparar la parca
     120E povera sua mensa,
     E con ansiosa cura
     All’ovile riduce
     Frettoloso la mandra;
     L’agricoltor distacca
     125Dal giogo i buoi sferzandoli
     I passi loro affretta;
     E ’l pescator, volendo
     Salvar la ricca preda,
     Remiga ardito e pronto,
     130E giunto al lido, in fretta
     Sua navicella trae
     Sulla sabbia rimota,