Ed un pastore ardito,
Varcato l’orbe intero
A Delfo giunse, dove 615Ha la terra confin:
Ch’oltre a quel nell’abisso
Che il sole non rischiara
Nè la variabil Luna,
La negra notte sta.
620Ei conoscea de’ popoli
E gli usi e la favella,
E con paziente zelo
Tutte me l’insegnò.
Elisa un dì, veduti 625Del mio lavoro i frutti,
Questa che gli occhi ammirano
Gemma gentil donò.
Coro.
Infin che l’ape il mele
Qui apprestare non cessi, 630Infin che della quaglia
S’oda il canto nel pian;
In questa lieta valle
Di te, che solo festi
I giorni suoi felici, 635Le laudi s’udiran.
Simíle ai Dei, scorgesti
Il presente e il futuro,
E provida creasti
Nostra felicità. 640Desti ai pastor gli armenti,
Desti ai cultor la messe,
La fresca e forte etade
Ti dee suoi lieti dì.