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     Così gli Dei benigni
     Trasformano sovente
     Momentanea sventura
     1325In infinito bene.
La Sovrana stupita
     Non può ritrar lo sguardo
     Dall’imponente vista;
     Allora ch’un novello
     1330Spettacolo l’attrae.
Un giovine pastore,
     In sul bel ponte assiso,
     Allegramente suona
     Un’aria boscareccia,
     1335Che le rupi vicine
     Ripetono tre volte
     Con illusion sì fatta,
     Che crederesti ch’altri
     Tre pastorelli, posti
     1340A gran distanza, accordansi
     Fra loro per sorprendere
     Piacevolmente il primo.
     Si vedono frattanto
     Pecorelle, all’intorno
     1345Del pastorello erranti,
     Pascersi d’erba molle,
     E temerarie capre,
     S’inoltrando sull’orlo
     Delle roccie salienti,
     1350Con allungate labbra
     Strappare il tenerello
     Fogliame d’arboscelli,
     Nati in seno de’ sassi.
     «Non lungi dalle foci
     1355De’ tre fiumi (disse uno
     De’ seguaci alla Reina)
     Un’isola si mira,
     Che per estraneo giuoco
     Dell’ascosa natura,
     1360Allo spuntar del sole
     Immergesi ne’ flutti,
     E allor che l’astro siede
     Radioso nel meriggio,
     Alzasi di bel nuovo
     1365Dall’alto sen del mare.»
Si risveglia nel core
     Della Reina la brama
     D’andar con i seguaci
     A rimirar sì strano
     1370Fenomeno da presso:
     E veloce barchetta
     Di pescatori esperti,
     Superbi della scelta,
     In poche ore trasportali
     1375Al luogo della scena.
Veduto ch’ebbe questo
     Spettacolo stupendo,
     E presso ad Antedone
     Passato, che suo nome
     1380Ha dalle mura antiche,
     Talmente rivestite
     Di varie edere e viti
     Presso che sempre in fiore,
     Che le diresti un muro
     1385Di fiori e di verzura;
     La giovine Sovrana
     Con piacere traversa
     Del Messapo la valle
     Ricchissima d’augelli
     1390Di cascatelle e d’ombra.
     Varca ella fra due fonti,
     De’ quali l’occhio indarno
     Stenta a vederne l’onde,
     Ch’or strepitose or dolci
     1395All’orecchie risuonano:
     Tale è la densa volta
     D’intrecciati cespugli,
     Che vela il lor ramingo
     E misterioso corso.
1400Con animo di gioja
     E meraviglia pieno
     La Sovrana pervenne
     Al fine della valle,
     Celebre per le tante
     1405Chiare e fresche sorgenti,