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IL MONUMENTO EROICO


Il vecchio Pastore

Con istupor tu miri,
     Giovinetto straniero,
     Quest’ampio monumento,
     Che da lungi si mostra,
     5Su tutta la pianura
     Dall’Asopo bagnata.

Il Viaggiatore

Alle radici nato
     Degli altissimi monti,
     Dove non tace mai
     10La fragorosa voce
     Del tuono, io traversai
     Dell’Epiro lontano
     I misteriosi piani,
     Le placide vallee
     15Dell’amena Tessalia;
     Io vidi la cittade
     D’Apollo e l’altre vaghe
     Contrade della Focide,
     Nella terra di Cadmo
     20Lo gigantesche mura
     E i tempj antichi io vidi;
     Ma non v’ha monumento,
     Che il guardo e i pensier miei
     Ammirasser stupiti,
     25Come quel monumento
     De’ secoli passati:
     Chè l’edera ritorta
     E ’l giovinetto boso
     Che ’l cuoprono, con chiara
     30Voce cui dicon, ch’opra
     Ei sia degli avi vostri.
     Dimmi, ten prego, o padre,
     Ciò che tra voi ne dice
     La fama, dell’antiche
     35Gesta conservatrice.

Il vecchio Pastore

Dirotti, o figlio mio,
     Quale ne corre il grido.
Cent’anni pria che fosse
     Arsa Troja e distrutta,
     40Allor che la felice
     Beozia ancor da Regi
     Veniva governata;
     Nella superba Scolo,
     Da paludi difesa
     45E da scoscesi monti,
     Regnava il valoroso,
     Scaltro e feroce Astorre,
     Figliuolo del modesto
     E giusto Protenoro.
     50Ei con gloriose pugne,
     Con ria lingua, maligno
     Oprar, e aperta forza
     Regio potere ottenne
     In libera cittade,
     55Che da spietato, atroce
     Tiranno governava.
     In breve dalle cime
     Del Citeron vicino
     Brigata di ladroni,
     60Del scarso viver lassi,
     A lui unissi, e pronta
     A cenni suoi compiva