Della rupe sull’orlo
Stassi donzella ovvero
In abiti festivi
Un giovane, che, stesa 305La destra, mi fa cenno....
Oh! quel sei tu, diletto,
Da me sprezzato Alceo!
Dunque tu mi rammenti
Ancora, e senza sdegno?...
(Delirando.)
310Non impedir, nojosa
Romoreggiante turba,
Ch’io le parole or oda,
Che benigno m’indrizza
Il generoso amante!
(Ripetendo le parole che crede di udire.)
315Regina o tu del canto,
Scendi, diletta Saffo,
Al placido soggiorno,
Ove t’aspetta amor!
Benchè dall’aurea luce 320Rischiarato del sole,
Di pene, di tormenti,
D’invidia il mondo è pien.
Ma qui fra l’Ombre regna
Alto riposo e pace: 325Scende tra’ fidi amici,
Deh scendi, amato ben!....
(Dopo qualche silenzio.)
Grazie, canore voci
Dei secoli passati,
Grazie per tal favor! 330L’infortunata Saffo
Di scendere s’appresta
Dove la chiama amor.